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Tag: 2018

Non sai come utilizzare un impianto energetico risparmiando? Scopri il Decalogo Enea

L’inverno è alle porte e come ogni anno torna il problema impianti di riscaldamento e quindi come si può utilizzarli in modo più efficiente, tenendo conto del risparmio energetico e delle normative imposte. 

In questi casi non esiste un galateo, ma Enea non ci lascia soli proponendo un Decalogo di buon comportamento dedicato a coloro che mirano al proprio comfortrisparmiando e facendo bene all’ambiente

10 regole per il benessere tuo e del tuo impianto di riscaldamento

Enea, Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, ha pubblicato un documento contenente il decalogo per rendere l’impianto di riscaldamento più efficace puntando alla riduzione della bolletta senza rinunciare all’ottimo riscaldamento delle abitazioni.

  • Effettuare la manutenzione degli impianti per evitare sanzioni e per motivi di sicurezza. Un impianto ben governato consuma e inquina meno
  • Controllare la temperatura degli ambienti è importante perché garantisce una migliore salute e un grande risparmio economico e di uso del combustibile, che può ridursi anche del 10% per ogni grado. La legge consente di raggiungere la temperatura di 22 gradi, anche se i 19 sono sufficienti per un ambiente riscaldato in modo ottimale
  • Porre maggiore attenzione alle ore di utilizzo degli impianti stabilite dalla normativa, che impone un tempo massimo di accensione a seconda delle 6 zone climatiche in cui è suddivisa l’Italia. Nel Nord Italia (categoria E) gli impianti di riscaldamento possono essere accesi dal 15 Ottobre al 15 Aprile per un massimo di 14 ore giornaliere; mentre nel Sud e nelle isole i tempi sono più brevi, dall’1 Dicembre e fino al 31 Marzo per un massimo di 8 ore al giorno
  • Installare pannelli riflettenti tra il muro e il termosifone è utile per ridurre la dispersione di calore
  • Schermare le finestre durante la notte tramite le tapparelle o ponendo tende pesanti in modo tale che il calore non venga dissipato verso l’esterno
  • Evitare ostacoli davanti e sopra i termosifoni che impediscono la diffusione di calore nell’ambiente determinando così sprechi. Anche le finestre aperte a lungo per cambiare l’aria possono essere fonte di spreco!
  • Fare un check-up alla propria casa con l’intervento di un tecnico affinché si verifichi l’isolamento termico delle proprie pareti o finestre e l’efficienza degli impianti. È fondamentale intervenire nel caso in cui si dovessero rilevare problemi per un risparmio pari al 40% nel riscaldamento. Inoltre, usufruendo dell’Ecobonus, si può ottenere una detrazione fiscale per la riqualificazione energetica degli edifici
  • Innovare gli impianti di riscaldamento garantisce un utilizzo migliore del riscaldamento e riduce gli sprechi. Anche in questo caso si può fruire dell’Ecobonus limitatamente agli impianti fotovoltaici
  • Utilizzare soluzioni tecnologiche innovative ricorrendo anche ai nuovi strumenti tecnologici che consentono di regolare a distanza la temperatura degli ambienti e il tempo di accensione degli impianti di riscaldamento
  • Applicare valvole termostatiche in modo che venga regolato il flusso di acqua calda nei termosifoni e di conseguenza non si superi la temperatura impostata. Ciò consente di risparmiare fino al 20%!

Come risparmiare utilizzando al meglio l’impianto di climatizzazione

L’estate calda e attesa è arrivata e l’utilizzo del condizionatore è ormai una vera necessità quotidiana. Attenzione però al funzionamento dell’impianto di climatizzazione, allo spreco di corrente elettrica e ai trucchi per evitare gli effetti del freddo dannoso. Impariamo quindi ad accenderlo quando serve davvero!

Impianto di climatizzazione: per iniziare

Contro la sofferenza da caldo torrido che non consente di lavorare, né di vivere bene la nostra quotidianità, il condizionatore è un amico fedele. Tuttavia, perché da esso possa ricavarsi il massimo senza fare danni, è meglio prendere qualche precauzione, evitando un doppio spreco: di soldi e di benessere.

Diffuso e utilizzato da circa il 40% degli italianitecnologico dato che ne esistono modelli ad alto risparmio energetico, un impianto di climatizzazione consuma tra i 400 e i 600 chilowattora (per 500 ore di funzionamento). Ecco perché deve essere utilizzato solo quando e se necessario.

Consigli utili per utilizzare al meglio un impianto di climatizzazione

  • Scegli un condizionatore di classe energetica A
  • Colloca l’apparecchio in alto perché l’aria fredda tende a scendere
  • Evita il posizionamento dietro a tende o divani che bloccano l’aria fresca in uscita
  • Non esagerare con lo sbalzo termico tra interno ed esterno
  • Controllai filtri periodicamente per evitare l’annidarsi di batteri e la nascita di muffe
  • Fai attenzione alle dispersioni di aria fredda, tenendo le tapparelle abbassate e le persiane chiuse, soprattutto nelle ore più calde della giornata
  • Evita l’accensione nelle ore notturne e nelle stanze poco vissute
  • Valuta se è possibile sostituire il condizionatore con un raffrescatore che consuma meno energia
  • Crea correnti d’aria tra le stanze di casa che permettono di utilizzare meno il condizionatore

Ciascuno di questi consigli può sembrare elementare, ma in realtà osservarli è tutt’altro che semplice e scontato. Ecco perché, per augurarvi buona estate, ci teniamo a dirvi che un impianto di climatizzazione può essere il compagno estivo più fedele, ma solo se si seguono le regole giuste per una tranquilla convivenza.

Nuove tecnologie per gli edifici del futuro

Tra i progetti più innovativi portati avanti da Enea la costruzione di edifici con la presenza di molto verde è tra i più studiati. L’obiettivo è contrastare le isole di calore cittadine, attraverso l’analisi di vantaggi e limiti di queste soluzioni.

Una casa tutta green

Da alcuni test svolti sugli edifici costruiti con pareti verdi, copertura vegetale e serra bioclimatica, si registra una temperatura climatica interna inferiore di tre gradi (esternamente l’abbassamento può scendere di una decina di gradi).

La struttura di questi edifici è metallica, distanziata di circa 50 cm dalla parete ed è equipaggiata con piattaforme dove si posizionano i vasi. Grazie a questa soluzione la parete si può installare anche dove non c’è terreno adiacente; le piante infatti sono rampicanti che hanno una costante verde con valori elevati e che quantifica la capacità di schermare la radiazione solare grazie a forma e disposizione delle foglie, colorazione e ciclo biologico. Più questa è vicina al valore 1 più la vegetazione esercita una buona schermatura.

In più, la serra bioclimatica è una soluzione che amplifica l’isolamento ed è utile anche in inverno per massimizzare il comfort abitativo.

Non solo piante, ma impianti green

I prototipi di questi edifici sono anche dotati di pompa di calore, accumuli termici, elettrici e un campo fotovoltaico. Sono tutte tecnologie in commercio oggi e che dovrebbero massimizzare il concerto di edificio a energia quasi zero, ovvero:

  • con fabbisogno energetico basso (o nullo addirittura)
  • dotato di impianti e dispositivi di autoconsumo istantaneo che funzionano quando è più conveniente

I progetti Enea, per edifici innovativi, massimizzano così il concetto di NZEB.

Impianti di climatizzazione e raffrescamento necessitano di manutenzione

Con l’arrivo della bella stagione meglio prepararsi ad accogliere il gran caldo estivo senza subirlo.  Per coloro che rimangono in città anche nei weekend, ma anche per chi sfrutta nel fine settimana la casa al mare, al lago o in montagna, un impianto di raffrescamento è la soluzione ideale.

Hai già pensato alla manutenzione del tuo impianto di climatizzazione o raffrescamento? Segui qualche semplice consiglio.

Che tipo di climatizzazione utilizzi?

Sono presenti due grandi categorie di condizionatori:

  • estivi
  • a pompa di calore (utilizzati sia nella stagione invernale sia nella stagione estiva).

Per i climatizzatori utilizzati nel solo periodo estivo il momento consigliato per la pulizia e la manutenzione coincide con l’arrivo della primavera o al massimo a primavera inoltrata, così che una volta iniziata l’estate il condizionatore funzioni alla sua massima potenza.   
Necessitano più interventi quei condizionatori utilizzati come fonte primaria di riscaldamento nel periodo invernale: manutenzione e pulizia sono relazionati al tempo di funzionamento e alla quantità di smog e polveri sottili presenti nell’aria.

Un mantenimento del tuo impianto comporta una serie di vantaggi come:

  • maggiore durata dell’impianto e quindi ammortamento del costo sostenuto inizialmente
  • corretto e ottimale funzionamento per il raffrescamento dei tuoi ambienti
  • risparmio energetico poiché rinfrescando più velocemente il condizionatore rimane accesso minor tempo e consuma meno = bolletta meno cara
  • venendo rimossi batteri e sporco la tua casa rimane pulita
  • tu stesso ne benefici perché non respiri aria inquinata o sporca

Cosa puoi fare tu?

La pulizia del condizionatore consiste in due diverse fasi:

  • la manutenzione abituale riguarda la disinfettazione esterna e interna, filtri compresi, sia per una maggiore qualità dell’aria respirata, sia per il livello di rumorosità inferiore dei filtri. Richiede tempo e si può fare anche da soli con prodotti specifici come detergenti e igienizzanti (non proprio economici però)
  • la manutenzione saltuaria riguarda in primo luogo il controllo del livello del gas e successivamente la verifica del corretto funzionamento del condensatore.
    Per il primo caso possibili perdite possono causare aumenti di elettricità e minor rendimento.

Per il secondo invece, oltre ad una minore resa, si potrebbe verificare addirittura il mancato funzionamento. Se non vuoi cambiare troppo presto il tuo impianto climatizzatore, assicurarti una resa minore nelle giornate più torride, evitare notti in bianco per l’afa o svegliarti stanco sprecando tempo, energia e soldi in prodotti tecnici per la pulizia, applicati per la manutenzione del tuo impianto di climatizzazione.

Energy 20 ti offre un servizio completo e professionale!

La Manutenzione di Impianti Fotovoltaici

La pulizia e una corretta manutenzione degli impianti fotovoltaici incidono positivamente sulla reddittività dell’investimento e sul miglior rendimento economico e con questo articolo capirai il perché.  

Pensiamo tutti che un impianto fotovoltaico si tenga pulito da solo essendo esposto ad agenti atmosferici ed effettivamente questa convinzione è vera. È consigliabile però seguire alcune semplici regole per preservare l’utilità e l’efficacia del pannello.

Come tenere pulito il tuo pannello?

Polline, escrementi di volatili e foglie possono ostacolare il funzionamento e le prestazioni del tuo pannello e proprio per questo una pulizia regolare è molto importante poiché la reddittività dipende principalmente dalla luce assorbita e metabolizzata; in conclusione più il pannello sarà pulito più sarà produttivo.  Un pannello sporco può rendere fino al 25% in meno in termini di prestazioni

Per la pulizia del tuo pannello non c’è bisogno di utilizzare strumenti a lavaggio a pressione o prodotti aggressivi. Quindi cosa serve?

Sarà sufficiente acqua priva di calcare e attrezzi idonei come quelli presenti in foto.

Perché è importante fare la manutenzione al tuo impianto?

La manutenzione è un aspetto altamente importante infatti se fatta nel corretto modo e nei giusti tempi (post periodo invernale dove si sono verificati importanti sbalzi termici e in alcune zone copiose nevicate) può prevenire blocchi all’impianto e guasti molto dispendiosi.  A differenza della pulizia però la manutenzione deve essere svolta necessariamente da un esperto almeno per 2 delle 3 fasi.

Le fasi della manutenzione:

  • Check up dell’installazione (causa forti variazioni termiche e nevicate invernali) prima dell’inizio del periodo di massima produzione.
  • Confrontare i dati e i livelli del tuo impianto per verificare eventuali problematiche da risolvere
  • Controlli visivi per rilevare eventuali danni, ombre indesiderate oppure sporco.

Impianto solare o termico: quale scegliere?

Sentiamo spesso parlare di energie rinnovabili, di pannelli solari fotovoltaici e di pannelli solari termici. Sappiamo tutti la differenza tra i due, le relative caratteristiche e quale è il più adatto alle esigenze di ognuno di noi? Esistono differenze e peculiarità. 

Differenza tra pannelli solari termici e fotovoltaici

Come prima cosa è utile iniziare dalla prima grande differenza tra i due tipi di pannelli:

  • i pannelli solari termici convertono i raggi solari in energia termica per riscaldare l’acqua sanitaria 
  • i pannelli solari fotovoltaici sono capaci di convertire la luce solare in energia elettrica

Il primo quindi utilizza i raggi per scaldare l’acqua; il secondo trasforma la luce in elettricità.

Come funzionano?

Un pannello solare termico per riscaldare l’acqua presente nel serbatoio impiega un tempo che varia dalle 8 alle 10 ore. Il tempo per il riscaldamento del serbatoio è variabile e dipende da alcune variabili: le condizioni meteo, la stagione in cui ci si trova, la latitudine e l’esposizione al sole.
Durante l’inverno quindi la produttività del panello cala inevitabilmente e per la notte sarà possibile utilizzare l’acqua calda prodotta durante il giorno.

Nel caso dovesse finire l’acqua calda è possibile:

  • aspettare un nuovo ciclo di riscaldamento e quindi il sorgere del sole
  • abbinare l’impianto a una caldaia a gas

Il pannello solare fotovoltaico invece sfrutta il materiale di cui normalmente è realizzato ovvero il silicio. All’interno del silicio sono presenti elettroni e quando questi ultimi vengono colpiti da un fotone (piccolissima particella di luce) iniziano a fluire nel circuito del pannello producendo così corrente elettrica.

Ma quindi quale è il migliore?

Non si può definire quale è migliore o peggiore tra i due, poiché il tutto dipende dalla propria abitazione e dalle necessità: se si punta a risparmiare il pannello solare è un investimento più economico e soddisfa quasi completamente il fabbisogno di acqua calda quotidiana dell’intera abitazione; questo impianto lo si può integrare anche al riscaldamento domestico ottenendo risultati con il 40% di rendimento in più. Rispetto alla spesa sostenuta inizialmente l’impianto sarà ammortizzato nel giro di massimo 6 anni.

NZEB: cosa sono, come si costruiscono

Per gli edifici di nuova costruzione ma anche per immobili esistenti e riqualificati vale lo stesso concetto: entrambe le categorie sono coinvolte in un vero processo di rinnovamento che ha come caposaldo il concetto NZEB.

Cosa sono gli edifici NZEB

Gli edifici NZEB New Zero Energy Building sono edifici ad altissima prestazione energetica che minimizzano i consumi legati al riscaldamento, al raffrescamento, alla ventilazione, all’illuminazione, alla produzione di acqua calda sanitaria grazie all’utilizzo di energie provenienti da fonti energetiche rinnovabili: sistemi cioè che eguagliano la qualità dell’energia fornita senza produrre scarti nocivi per l’ambiente.

Qualità energetica degli edifici

Tutti gli stati membri UE hanno aderito all’obiettivo 20/20/20 e si stanno impegnando in azioni rivolte all’efficientamento energetico del patrimonio edilizio nuovo ed esistente. In Italia, le regioni più virtuose sono: la Lombardia, che ha già implementato gli standard di elevata efficienza energetica previsti per questi edifici e il Trentino Alto Adige.

Il livello della qualità energetica di un edificio NZEB è definito rispetto a un edificio limite di riferimento, ma il nuovo edificio o quelli riqualificati devono risultare con prestazioni migliori di quelle standard fissate. Questo livello va calcolato attraverso l’indice di prestazione globale dell’edificio (il fabbisogno energetico per il riscaldamento, il raffrescamento, l’acqua calda sanitaria, la ventilazione e l’illuminazione).

Come costruire un edificio NZEB

Ambienti confortevolispese energetiche azzerate e basso impatto ambientale: sono questi i tre elementi fondamentali che definiscono un’abitazione ad alta efficienza energetica.

Comfort termico e igrometrico, acustico e luminoso sono garantiti da una progettazione edilizia che deve tener conto di localizzazione e orientamento dell’edificio, della corretta scelta del sistema costruttivo e dell’efficienza del sistema impiantistico, del massimo isolamento (dato dalla scelta dei materiali adatti), della tenuta all’aria e al vento (grazie a posa in opera corretta e ottimale), della predisposizione di un sistema di monitoraggio, gestione e controllo degli impianti installati.  

Via lo sporco dai pannelli fotovoltaici

Con la primavera arriva anche la stagione dei pannelli fotovoltaici, pronti a produrre energia elettrica dall’assorbimento dei raggi solari. Oggi sui tetti di case, scuole e condomini, sono spesso vittima di deposito di sporcizia e detriti che ne peggioreranno l’efficienza soprattutto nei mesi estivi di piena attività.

La pulizia dei pannelli fotovoltaici è un’attività da intraprendere, ma c’è molto altro da fare e migliorare perché la loro resa sia ottimale e soprattutto porti profitto, con energia!

Perché pulire i pannelli fotovoltaici

L’accumulo di polveri, resti organici, foglie, ma anche aloni causati dalla pioggia o dalla neve di quest’inverno hanno ricoperto i pannelli fotovoltaici e tuttora resistono, richiamando sempre più il bisogno di pulizia delle superfici vetrose. A lungo andare infatti la scarsa cura e la poca manutenzione potrebbero ridurre l’efficienza dell’impianto (meno 15-30%) e nei casi peggiori causarne addirittura danni irreversibili.

Per questo la pulizia va programmata con cadenza periodica, in base alla pioggia caduta, alla posizione dell’impianto, all’inclinazione dei pannelli solari. Normalmente si procede due volta l’anno: prima della bella stagione e dopo il periodo di piena attività dell’impianto.

Senza utilizzare spazzole abrasive o detergenti, l’acqua tiepida è il migliore “attrezzo”: non lascia segni, non fa schiuma e non crea aloni asciugando al sole.

Non solo pulizia per i pannelli fotovoltaici

Pulizia può essere sinonimo di manutenzione? Un servizio di assistenza completo, oltre alla pulizia dei pannelli fotovoltaici, prevede la manutenzione programmata o straordinaria comprensiva di lavaggio, monitoraggio, manutenzione dei componenti elettrici, diagnostica e adeguamento alle normative.

Chi ha bisogno di un servizio completo e professionale deve rivolgersi ad aziende del settore, che come Energy 20 sono strutturate per poter garantire un servizio efficace ed efficiente, completo di assistenza ed Help Desk, per rispondere a tutte le domande degli utenti.

Ristrutturazioni edilizie: tutte le novità nella guida online

L’Agenzia delle Entrate ha emesso la nuova guida dedicata al bonus ristrutturazioni edilizie, oggi online.

Scorrendone le pagine si leggono le novità introdotte dalla Legge di bilancio 2018 e alcuni chiarimenti su 5 temi principali e d’attualità, quando si parla di ristrutturazionibonus agevolazioni fiscali.

Ristrutturazione nei dati all’Enea

La Legge di bilancio ha confermato la detrazione fiscale del 50% delle spese sostenute per interventi di ristrutturazione (ed entro il limite di 96.000€) per tutto il 2018. La proroga è valida per lavori eseguiti sulle singole unità, sia per quelli effettuati su parti comuni di edifici condominiali.

I dati che ogni individuo che usufruisce del bonus invierà all’Enea, saranno uno strumento di monitoraggio che servirà all’Agenzia delle Entrate nel momento della valutazione dell’effettivo risparmio energetico ottenuto con la ristrutturazione.

5 informazioni importanti

La nuova Guida esprime in modo chiaro ed esplicito 5 tematiche importanti:

  • quali sono gli interventi agevolabili
  • chi può usufruire dell’agevolazione
  • come richiedere il bonus
  • come effettuare il pagamento dei lavori
  • quali documenti conservare

Non solo: la guida aggiunge alcune informazioni dedicate all’agevolazione per box e posti auto, aggiungendo dettagli sulle spese relative alla loro realizzazione e per gli acquisti contemporanei di casa e box. Per quanto riguarda l’Iva ridotta essa si applica, a seconda del tipo di intervento, sulle prestazioni dei servizi resi dall’impresa che esegue i lavori e sulla cessione dei beni (in alcuni casi particolari).

In ultimo, possono beneficiare dell’agevolazione anche gli istituti autonomi per le case popolari, le cooperative di abitazione a proprietà indivisa, purché osservando alcune clausole.
Infine, per quanto riguarda gli immobili già ristrutturati, la detrazione spetta per interventi riguardanti interi fabbricati e se eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che, entro 18 mesi dalla data di termine dei lavori, vendono o assegnano l’immobile.

Per ulteriori dettagli l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato un video molto utile sul proprio canale YouTube.

Interventi di edilizia privata: il glossario dell’edilizia libera

Ristrutturazione e manutenzione sono spesso attività che catturano la nostra attenzione e il nostro interesse, soprattutto se riguardano casa nostra. Tuttavia, la spesa che comportano, così come la richiesta di permessi e comunicazioni, costituiscono un freno.

Esiste però una lista di interventi di edilizia che non richiedono tali procedure, inserite oggi nel glossario dell’edilizia libera: una lista in continuo aggiornamento, che agisce su due linee: unisce le opere per le quali era già nota la non necessità di titolo abilitativo; illustra i casi limite per i quali i Comuni non possono imporre vincoli.

L’arredo da giardino

Particolare spazio è dedicato all’arredo da giardino e alle tensostrutture. Per quanto riguarda muretti, fontane, ripostigli per attrezzi, ricoveri per animali, la manutenzione, riparazione o rimozione di tensostrutture non serve comunicazione. Per l’installazione, solo per queste ultime, è necessaria invece un permesso. Anche per i pannelli solari domestici non c’è necessità (previo il fatto che l’edificio si trovi fuori da centro storico), così come per gli impianti di estrazione fumi.

Semplificazione: la regole perché l’edilizia possa ripartire

Parola d’ordine è quindi semplificare: meno ambiguità su cosa è possibile fare e come lo si farà. Edilizia libera significa anche sconti fiscali: se non esiste un titolo abitativo, per accedere comunque alle detrazioni è così necessario

  • essere in possesso di dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà
  • attestare che l’intervento rientri tra quelli agevolabili
  • conservare la fatture legate agli interventi
  • effettuare i pagamenti tramite bonifico bancario parlante

E per gli interventi che necessitano di permesso? La parola d’ordine resta sempre semplificare. Governo, Regioni ed enti locali sono al lavoro per l’adozione di moduli unificati e standardizzati per la presentazione di segnalazioni e istanze.

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