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Quando un mazzo di fiori produce energia… La sottile differenza fra batteri e batteria

Prendi un mazzo di fiori e prima che tua moglie lo veda e tu sia costretto a comprarne un altro usalo come fabbrica di energia. Come? Sfruttando i batteri presenti su di esso. Li chiamano batteri elettricisti e producono energia elettrica degradando le sostanze organiche presenti. Non solo su fiori e vegetali ma anche in acqua e in qualsiasi contesto in cui ci sia la presenza di batteri.

I ricercatori del RSE (Ricerca sul Sistema Energetico) in collaborazione con l’Università di Milano stanno sperimentando questa novità al depuratore del quartiere Nosedo di Milano. Il progetto si chiama “Luce Bioelettrica” ed è promosso dal MIUR (Ministero dell’I struzione e della Ricerca) e da Regione Lombardia.

Il periodo di sperimentazione ha rivelato che il depuratore potrebbe funzionare e autoalimentarsi grazie ai batteri e all’innovativo sistema di produzione energetica partendo appunto dai batteri.

Pierangela Cristiani di RSE spiega il funzionamento dei batteri elettricisti: “Trasferire direttamente gli elettroni derivanti dai processi ossidativi della materia organica tramite una sorta di cortocircuito tra metallo e componente biologica. I batteri catalizzano le reazioni di ossidazione del combustibile e il passaggio di elettroni dall’anodo al catodo”.

Il prossimo test al lago di Idro nel bresciano cercando di prevenire il fenomeno dell’inquinamento tramite una gigantesca “pila” naturale.

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