Gli Eni Award premiano la ricerca in campo energetico

Si sono svolte a giugno le premiazioni per la ricerca in campo energetico che dal 2007 Eni conferisce ai ricercatori che hanno ottenuto i risultati più interessanti. A consegnare i premi il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e a capo della commissione scientifica che valuta la graduatoria il premio Nobel Sir Harold Kroto.
Sono 4 i premi, come le categorie alle quali partecipare: “Nuove frontiere degli idrocarburi”, “Energie rinnovabili e non convenzionali”, “Protezione dell’ambiente” e “Debutto nella ricerca”.
Il premio “Nuove frontiere degli idrocarburi” è andato a Tapan Mukerji, Gary Mavko, Jack Dvorkin della Stanford University e Dario Grana della University of Wyoming per la sezione Upstream. Questo gruppo ha individuato la correlazione tra i dati sismici e le caratteristiche fisiche di rocce e fluidi, sviluppando un modello innovativo che permette di quantificare queste grandezze prima di disporre di campioni prelevati dalla formazione.
Ad Amir H. Hoveyda della University of Wyoming il premio per la sezione Downstream in quanto ha ideato e sviluppato nuovi catalizzatori a basso costo, altamente selettivi per la sintesi ad alta resa e purezza di molecole per la produzione di polimeri speciali e di composti complessi per uso farmaceutico, alimentare e agrochimico, altrimenti ottenibili solo da fonti biologiche.
Il secondo filone, quello delle energie rinnovabiliIli è stato premiato il professor Jay Keasling dell’University of California a Berkeley che ha lavorato sull’ingegnerizzazione di microorganismi naturali, ottenendo biocarburanti con proprietà del tutto simili ai carburanti oggi ricavati dal petrolio, ma con la differenza che la loro combustione non immette quote aggiuntive di CO2 nell’atmosfera.
La terza sezione del premio, dedicata alla protezione dell’ambiente, ha attribuito il riconoscimento al professor Clément Sanchez del Collége de France di Parigi, “un pioniere dello sviluppo di tecnologie “environmentally friendly” per la preparazione di nuovi solidi nano strutturati, che trovano applicazione come catalizzatori in processi chimici, o come vettori a lento rilascio per la farmaceutica. I procedimenti impiegati permettono di produrre materiali con caratteristiche ben definite riducendo l’utilizzo di solventi e reagenti chimici e pertanto rispettando l’ambiente” spiega Descalzi di Eni.
Per il premio “Debutto nella Ricerca” sono state esaminate 152 tesi di dottorato. Quest’anno il premio è andato a Martina Siena, dell’Università di Trieste, che attualmente svolge attività di ricerca presso il Politecnico di Milano, e a Nicola Bortolamei, che ha discusso la sua tesi presso l’Università di Padova.
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